Tutti al mare. Dimmi cosa porti in valigia e ti dirò chi sei

La mia vita tra Milano e Roma, più luoghi vari ed eventuali, mi porta spesso a prendere il treno. E sempre più spesso capisco che devo ottimizzare il trolley per il bene della mia schiena. Scioperi, ritardi, autobus fantasmi, a Roma la parola d'ordine per una partenza è essere smart e viaggiare leggero.

Per fortuna chi mi conosce sa che non sono mai stata la tipica donna che si porta al seguito l'intero armadio e una spa di prodotti per la bellezza, lo stereotipo delle dieci paia di scarpe per due giorni non mi appartiene, la parola d'ordine per me è sempre stata "comodità" in accordo col mio stile casual.
No, non è un trattato di moda, è una riflessione su come, crescendo (per non dire invecchiando), si cambi anche nel viaggio. Che è importante più dell'arrivo alla meta.

Osservavo alla stazione di Milano giovani ragazze in partenza col bagaglio al seguito e fantasticavo sul loro necessaire, ricordando com'era il mio sul finire degli anni '90:
Shorts che occupavano poco spazio, strappati e dall'aria vissuta, vestitini leggeri, micro top, un paio di scarpe da ginnastica, infradito, una felpa leggera, un lucidalabbra, mascara ed eyeliner, spazzola, bagnoschiuma e shampoo, un asciugamano grande, una vecchia lametta del babbo d'emergenza per quei pochi, primi peli che ci ostinavamo a togliere perché non abituate alla loro sgradita presenza, costume, occhiali da sole, qualcosa per ascoltare musica che facesse da colonna sonora alla vacanza, qualche collanina e un paio di orecchini, una borsa, un libro, il sorriso, gli occhi pieni di quella voglia di sole che scalpita durante l'inverno, il cuore con le sue aspettative su qualche amore estivo, il senso di libertà e quella brama del futuro ignoto carico di speranze e aspettative.

Così ero io, così siamo state (pressappoco) tutte.

E adesso? come siamo adesso che abbiamo scavallato gli enta e ci avviamo orgogliosamente verso gli anta? com'è la nostra borsa prima di partire per un viaggio?



Innanzitutto non è una borsa ma un trolley pieno all'inverosimile, chiuso sedendoci sopra, piene di sensi di colpa per le troppe cose portate, ma anche per quelle lasciate, che ci sembrano sempre tante.
I nostri pantaloni si allungano, ne abbiamo di lino, di cotone, sintetici, neri, colorati, fantasia, un paio di jeans che risolve sempre ogni dilemma, magliette in numero variabile tra dieci e infinito, coordinate con pantaloni e gonna e abbinate per modello e lunghezza, gonne lunghe, per andare in spiaggia, per l'aperitivo, per la cena, qualcosa di elegante per la sera, copricostume e parei perché la nostra cellulite e le smagliature stanno lì a ricordarci che, anche per quest'anno, non andranno di moda le imperfezioni estetiche, costumi multipli perché se ci mettiamo sul bagnasciuga a fare le sirenette, la sera abbiamo quel fastidioso prurito intimo,
Giacchettini vari e sciarpine o foulard estivi per la sera, perché l'aria condizionata, la brezza marina e l'umidità sono nemiche della cervicale, del mal di testa,  della gola e tu guarda la simpatica sinusite.
Numero variabile di accessori perché, si sa, non sono mai abbastanza.

Cerchietti, mollette, pettine di legno per la spiaggia, spazzola pre shampoo per i nodi, spazzola tonda per la piega, phon perché se non asciughi perfettamente fino all'ultimo capello, rischi la polmonite, shampoo, maschera nutriente, olio per il sole, cristalli di luce, semi di lino, bagnoschiuma al cocco, crema profumata, doposole, pinzette, limetta, smalti se il semipermanente non dovesse reggere, trucchi stipati in una pochette contenente l'intera linea primavera estate, crema viso giorno, crema viso notte, crema glutei, crema seno, crema defaticante gambe, creme solari con fattore variabile dal 5 alla 50+ che andranno a cambiare progressivamente in proporzione con i giorni di esposizione al sole (perché le macchie e la pelle grinza stanno bussando alla nostra porta), olio solare per le più ardite,lamette, silkepil, cera dall'estetista prenotata il giorno esatto prima della partenza, libri, parole crociate, borsa per la spiaggia, per la sera, per tutti i giorni, zainetto per eventuale escursione, lenti a contatto e occhiali da vista, due teli da mare perché i piedi sul lettino no (ma quelli per il bagno li porto o basteranno quelli dell'hotel?), una pochette con le medicine (quando ci sono figli la pochette diventa un baule), cappelli, scarpe da ginnastica, varie infradito, scarpe eleganti, scarpe col tacco, scarpe base, scarpe nuove, scarpe "che fai non le porti queste?" secondo i vari abbinamenti che avrete già provato per poi trovarvi in vacanza e dire che non avete portato niente.

Manca qualcosa?

Negli occhi abbiamo la stanchezza di un anno che ci portiamo dietro, il desiderio di relax, la voglia di staccare la spina, la consapevolezza che al ritorno le bollette da pagare e tutti gli altri problemi saranno esattamente lì, dove li abbiamo lasciati e ripenseremo con nostalgia all'adolescenza, con i suoi lunghissimi mesi estivi di vacanza, mentre le nostre due settimane di ferie ci sembreranno un miraggio.
L'unica cosa che desideriamo tutte lasciare a casa è una sola: lo stress. Facendo bene attenzione a non dimenticare il repellente per le zanzare. E gli assorbenti, perché il ciclo arriverà sempre, inesorabilmente, alla partenza per il mare.
Avete preso tutto?
Buone vacanze!

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