Un matrimonio alternativo: vintage, boho, shabby, green o fai un po' come ti pare?

Se ti sei sposato leggi questo post, se non ti sei sposato leggilo lo stesso, se devi sposarti leggilo assolutamente, se credi che sia il solito post sul matrimonio... è vero. Si tratta del solito post sul matrimonio, ma se pensi che sia tutto rose e fiori allora devi leggerlo.


Ci siamo sposati 4 mesi e 4 giorni fa ed io, come nella migliore tradizione delle blogger fallite, non solo non avevo un post pronto, ma ho procrastinato talmente tanto che rischio di scrivere un post sul matrimonio per il decimo anniversario (perché sono una donna ottimista).

Notoriamente non sono una da cambio foto profilo/copertina/stato su facebook dopo un’ora dalle nozze, né tantomeno da foto su Instagram super figa da competizione. Sono una donna comune, che si guarda e vede molti difetti. Meno male che la voce del popolo ha riferito che ero caruccetta il giorno del mio matrimonio; e se lo dice il fotografo ci devi credere, mica perché lo hai pagato e mica perché è un amico e se lo dice tua madre e tutte le tue amiche non è mica perché lo dicono con gli occhi dell’amore, no, è perché quel giorno avevo l’influenza intestinale offerta dai colleghi ed il ciclo che sapientemente sa quando non deve arrivare. Quindi ero bellissima.

Tutto questo per darvi qualche dritta sul matrimonio che sicuramente nessuno prima di me ha mai affrontato questo argomento e sono la prima al mondo a sposarsi:

- Dritta numero uno: mettete in conto che tutto quello che può andare storto succederà. A meno che non siate quella gran culo di Cenerentola o delle maniache del controllo, o gente nata con la camicia, gli imprevisti ci saranno sempre. Dovete passare oltre e non farvi prendere dal panico.
Oltre alla mia precaria condizione di salute, avevo subìto un intervento due settimane prima e mi ero ritrovata a dover cambiare vestito, prendendone uno più accollato una settimana prima del matrimonio (la fortuna è stata andare in un atelier senza speranze e trovare un abito fantastico) per poi poter spacciare un cambio abito alla Megan Markle quando ha sposato Harry che Chiaretta Ferragni è una novellina, perché io col secondo abito ho abbinato un giubbino jeans troppo stiloso. Anche mio marito non era più riuscito a scendere a Roma e ad una settimana dal matrimonio non aveva ancora l’abito.
Mio suocero due giorni prima era stato male e il futuro sposo aveva trascorso la notte in ospedale. Il clima di quest’anno a maggio sembrava un ottimo dicembre e quindi avevo acquistato un grazioso ombrello da pioggia (che poi invece ha fatto un tempo bellissimo). La mia più cara amica e quindi testimone, aveva un serio problema di salute e le avevano fissato un intervento chirurgico che ha poi spostato all’ultimo solo per me, quindi fino al giorno prima pensavo di avere testimoni dispari all’altare. E quel pomeriggio mi sono resa conto che ero pronta per andare in chiesa e lei non era arrivata, bloccata sul Grande Raccordo Anulare, che solo chi vive a Roma può capire. Mi ha vestita il mio parrucchiere, che per fortuna è anche un grande amico e la mia truccatrice che è un’amica anche lei (e qui la mossa vincente del punto seguente). Il regalo più grande della mia testimone è stato quello di farcela per me.

Ph. Image in action


I documenti tra Milano e Roma per sposarsi ad un certo punto sembravano peggio di una bolla papale, avevo fatto mille giri e non ne venivo a capo ed alla fine, mia cugina a Roma si è incaricata di pensare ai documenti del comune (mia suocera ha fatto la parte ecclesiastica). Il giorno delle pubblicazioni è andata lei a firmare per noi due con una delega, nella sala allestita con le poltrone di velluto, poi mi ha chiamata per avvisarmi che "eravamo pubblicati"  e la sera io e Nello abbiamo festeggiato andando al giappo. Anzi no, perché Nello lavorava, siamo andati il giorno dopo.
La notte prima del matrimonio non ho dormito, non per agitazione, ma perché c’era un’allegra zanzara ed io sono allergica, mi immaginavo già con la faccia come Elephant Man. La sera prima del matrimonio noi futuri sposi siamo andati a farci i capelli e ci siamo detti: “andrà come deve andare, prendiamola così”. Ci siamo tenuti forte la mano e poi infatti è andato tutto bene.

- La seconda dritta (sempre secondo me) è circondarsi di amici: non avrei mai potuto pensare quel giorno di avere in giro per casa degli estranei e dovermi rapportare con gente che non sapeva nulla della nostra storia, delle nostre difficoltà e di noi due. Con quei fotografi che ti fanno le foto sul letto e la coperta buona di fiandra, la cornucopia e le rose, oppure quelli che ti fanno il reportage spontaneo, però poi ti devi mettere in posa. Perciò il fotografo, la truccatrice, il parrucchiere, il parroco, la persona che ha suonato in chiesa, erano prima di tutto amici. Così, anche i preparativi a casa sono stati belli ed io mi sono ammazzata dalle risate. Anche se nelle foto non ho mai una faccia normale e non ne ho nemmeno una in posa. Mi sono sentita circondata da affetto e amore, visto che già non potevo contare sull'aiuto pratico di papà e mamma; gli amici, le cugine, hanno riempito il mio cuore di amore. E penso che questa felicità trasudi dalle foto e dal mio viso quel giorno.

- La terza dritta, che poi è la più importante: siate voi stessi.
Che sembra banale ma non lo è, perché quando ti sposi c’è la moda a dettar legge, che se pure tu credi di essere una alternativa alla fine in modo inconsapevole stai seguendo la moda. Pensateci bene: mettereste un vestito con le spalline stile anni ’80? Rinuncereste allo stile shabby per tableau e bomboniere, regalando un bell’oggettino d’argento? Sincere però.
C’è un grande affanno nel cercare di essere alternativi, che poi alla fine si fa tutti lo stesso matrimonio, che ormai se non fai i fuochi d’artificio sei il figlio del demonio.
Perciò seguite il vostro istinto e soprattutto quello dello sposo, che il matrimonio non è solo il vostro, vi state sposando con una persona e quando sento alcune persone dire: “eh ma si sa che il matrimonio è della donna” io gli darei una ciabattata dritta in faccia. Mio marito su alcune cose ha tenuto più di me. Ed è stato lui a volere dettagli a cui io proprio non avrei fatto caso. E ci siamo trovati d’accordo su tutto; laddove non lo siamo stati abbiamo trovato un compromesso.
Siate voi stessi anche quel giorno. Non vi mettete le Converse solo perché vanno di moda, o i tacchi se non li indossate mai e quel giorno sembrate un varano. Fate ciò che vi piace e vi fa stare bene, altrimenti non sarà una festa, sarà una recita teatrale. Per questo motivo le nostre scelte sono state le seguenti:

Ph Image in action


Sarei voluta andare in chiesa a piedi, ma siccome stavo su con l'ausilio del Neo Optalidon e del Dissenten, ho optato per la stessa auto usata dallo sposo, ossia quella di mio suocero, che mio marito la mattina aveva addobbato con nastri e fiocchi (sempre evitando lo stile delicato dei Casamonica). Non chiedetemi che auto sia, so che è un SUV, grigia e molto comoda, mi piaceva ed eravamo contrari ad affittare auto inutili per due ore.
Ci siamo sposati in chiesa perché siamo credenti entrambi e per questo motivo abbiamo scelto la mia parrocchia, con il parroco storico che conosceva anche mio papà e che ha fatto un’omelia fuori dalle righe, condita di risate. Non ci interessava prenotare un anno prima la chiesa figa al centro di Roma e pagare una cifra tale da sfamare il Kenya. La location bella che poi dell’essere cristiano non te ne frega nulla non faceva per noi. Oh e poi sono gusti eh, nessuna critica verso nessuno. Tra l’altro la mia parrocchia è stata più volte immortalata nei film del neorealismo ed ha una luce pazzesca, la adoro, mentre percorrevo la navata al fianco di mio fratello, ero proprio contenta.

Niente tappeto rosso o blu, niente nastri da tagliare, ma molte bolle di sapone e balli scatenati, niente paggetti e damigelle dai vestiti coordinati, idem per i testimoni e gli invitati. Ognuno come preferiva, ma vedere le mie amiche con le Converse in chiesa è stato meraviglioso. Niente riso, che è cibo, solo coriandoli e stelle filanti. Dopo la cerimonia siamo andati a prendere una birra nel pub sotto casa mia, un luogo davvero delizioso dove andiamo sempre quando torniamo a Roma. Abbiamo fatto qualche foto lì ed ai lotti di Tormarancia dietro la chiesa, dove c’è il progetto Big City Life che è stato esposto anche alla biennale di Venezia, quindi mica pizza e fichi.
Io avevo i ray ban, un'acconciatura meravigliosa cotonatissima stile anni '50, un po' come la Marchesini quando faceva la signorina Mario, delle bellissime Converse bianche, regalo delle mie amiche, un cerchietto con un fiocco perché non amo il velo ed invece adoro i cerchietti, il mio rossetto rosso al taglio della torta, un bouquet di Peonie bianche che sono il mio fiore preferito da quando me ne regalarono un mazzo mille anni fa; un abito bianco latte di pizzo e tulle, con una gonna tonda senza strascico e coda, che già così ho passato la giornata a cercare di non inciampare o pestare una cacca. Infatti sulle foto il vero protagonista è il cerchio della mia sottogonna, non avendo stuolo di damigelle a tamponarmi la fronte, è venuto fuori il disastro che è in me in favore della comodità, mi sono comportata come se stessi al bar con amici. Che poi è stato così. Non è stato un matrimonio impostato e di questo sono felicissima.

Ah, mi sono dimenticata anche di dirvi che il vestito sarà proprio come non lo immaginavate: io dicevo di volerlo colorato e poi ho trovato questo bianchissimo che sulla mia carnagione pallida stava come la mortadella nella pizza bianca. Non ho pianto, magari ho avuto fame, quella sì e tanta contentezza.
Il ristorante, che era una deliziosa villa in stile liberty appartenuta alla famiglia dei Torlonia e circondata da un giardino molto intimo, con un dehor pazzesco ed un patio circondato da gelsomini in fiore, è spuntato quando 4 mesi prima del matrimonio non avevo ancora trovato nulla (organizzare un matrimonio da Milano su Roma in pochi mesi quando lavori non è affatto semplice) e ci ha colpito per la bellezza raffinata e semplice del posto, l’estrema professionalità di chi ci lavora, ma soprattutto perché si mangiava bene, il pesce freschissimo ed i dolci ed i confetti erano così buoni che mi sono commossa. Li sì che ho quasi pianto. La prima notte di nozze mi sono sparata due fettone della torta nuziale, tutta pannosa e cremosa.

Il ristorante si è occupato di tutto, visto che alla domanda: “qual è il tema del vostro matrimonio ed il colore del matrimonio”, io ho risposto: “il tema è il matrimonio e boh, il bianco?”. Gli ho lasciato appunto carta bianca ed hanno fatto un lavoro stupendo. Il tableau l’hanno ideato le mie amiche ed io mi sono preoccupata solo di divertirmi ed essere felice. Abbiamo pagato la SIAE due giorni prima mentre scendevamo a Roma in auto e fatto i tavoli al volo mentre guardavamo Orange is the new black. Abbiamo avuto amici da tutta Italia ed Europa e fare questa festa con loro é stata una gioia indescrivibile.

Sostanzialmente il segreto credo sia quello di divertirsi, sorridere ed essere felici.
Chiedetelo al farmacista sotto casa che la sera prima mi ha vista entrare coi bigodini in testa per prendere le medicine di mia madre. A pezzi, stanca, ma felice di sposarmi, sorridente e portatrice di allegria.

Spero di avervi trasmesso questa felicità, laddove i miei consigli sono poi alla fine del tutto inutili. Il segreto è solo quello di essere innamorati. Il resto è tutto un in più, un contorno. Al di fuori dell’amore non vi serve davvero nulla e non lo dico per dire, ma perché ne sono convinta.

E se anche non ne siete convinti, una volta ottenuto l’anello del potere, potrete scrivere un post finto come questo!

Commenti

  1. Giornata memorabile, mi sono divertito ed è vero, eri bellissima! (il fotografo). Un saluto al maritozzo! ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

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