Cosa mi è successo?

Ridendo e scherzando sono trascorsi quasi due anni dal mio ultimo post.

In realtà è perché si è riso e scherzato poco.

Cos'è accaduto?

A questa e altre domande di cui nessuno sentiva il bisogno, risponderò a breve.

In primis mi sono crogiolata nell'incostanza che da sempre mi contraddistingue, iniziare mille cose e portarne avanti mezza, per concluderne zero. Avanti, ammettetelo che anche voi soffrite di questa meravigliosa peculiarità per cui "sai che c'è?" non mi va più e smetto. 

Basta coi sensi di colpa, del dover essere ligi e costanti in tutto, qualche piccola libertà me la prendo, come quella di non scrivere se non ho voglia. Daniel Pennac ha gettato le basi per le regole di un lettore, stavolta invece voglio mettere la pietra miliare di chi scrive: non mi va, non scrivo.

Tanto non credo che qualcuno di voi nel frattempo si sia strappato i capelli e se davvero li avete persi, di sicuro non è a causa mia! Come quando ingrasso e dico che è colpa dello stress, non di quei settecento cioccolatini che ho appena ingurgitato!

Poi ne sono successe di ogni, alcune hanno interessato il mondo (direi la pandemia su tutte), altre sono state una mia esclusiva, ma sono sicura che, se avete voglia di raccontarmelo, come sempre avrò una nutrita schiera di lettori che in quanto a sfiga mi hanno pure battuto. Però erano tutte cose di cui non avevo voglia di parlare, al massimo con un post semiserio su un social.

Non mi sentivo di fissarle nero su bianco, qui, nel mio spazio, per sempre. Vi capita mai di non aver voglia di parlare? Ecco, per me equivale a non aver voglia di scrivere. Alla fine è durato tanto, ma poi una persona mi ha fatto riflettere sul perché ormai 7 anni fa, ho aperto questo blog, cosa mi spingesse a scrivere. E la necessità era solo quella di parlare a me stessa, come qualcuno parla da solo davanti allo specchio o canta sotto la doccia. Scrivo per me, il blog l'ho aperto per rendermi conto che avevo un mondo dentro, costellato di vette e prati verdi, ma anche di grandi e profondi abissi ed ero sicura che questo mondo fosse condivisibile con gli altri.

penna quaderno bianco ricominciare

A volte ci sentiamo soli e sopraffatti, per poi scoprire che tanti la pensano come noi o stanno vivendo le stesse cose. Oppure semplicemente avevo voglia di ammorbare qualcuno e sentirmi sollevata (il qualcuno un po' meno mi sa!) e si sa che se si condivide la felicità con qualcuno si moltiplica, la tristezza invece si dimezza, o comunque viene affogata, come coi dolci. Questo blog è per me un dolce pannoso con crema e cioccolato e voglio ricominciare a tuffarmi, pure se non so nuotare.

A questo punto chiedo a voi, che sicuramente sapete perlomeno stare a galla, di continuare ad accompagnarmi e di nuotare insieme in questo vasto mare di casini che è la vita.

Quello che è certo sarà il mio totale disinteresse verso tutte le logiche della SEO (quell'insieme di regole che ottimizzano il vostro blog sui motori di ricerca e gli danno visibilità) e tutte quelle pratiche che un buon copy/content writer dovrebbe conoscere per emergere. Non sono nessuno dei due e in questi due anni ho capito che sono stanca di correre dietro ad un mi piace, vedere quanto viene letto un post o dove si posiziona su Google, o fare titoli accattivanti in stile Aranzulla.

Tornerò a scrivere come viene e se un titolo vi porterà altrove, a causa di una disambiguazione, fa nulla, a volte è bello perdersi sui motori di ricerca e leggere la qualunque. Che sia io o un altro. Se qualcuno arriverà, sarà per puro caso e non perché ho scritto il post perfetto su "come togliere le caccole dal naso". Che, per carità, se hai un bambino piccolo magari ti serve pure saperlo, ma non sarò certo io a dirtelo. Oppure lo farò a modo mio: togliersi una caccola, rompersi una vena nel naso ed altri incredibili fatti che mi sono accaduti.

Da parte mia prometto sempre di farvi sorridere, che alla fine se risolve sempre una serata, può risolvere anche una vita...

Trovate la vostra torta di panna e tuffatevi dentro. Io ricomincio a scrivere. Se mi va.

Commenti

  1. Curiosa coincidenza: ho appena finito di leggere Pennac e dunque ciò che comunichi mi arriva in maniera ancor più coinvolgente.
    Vado a cercare la mia torta di panna.
    GRAZIE!

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    1. Pennac è un grande amore per me. Grazie a te e buona ricerca! Fammi sapere poi cosa trovi (anche se nella lista ho il sospetto che ci sia il caffè...)

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    2. :) sospetti bene ;)
      Pensa che io invece finora non avevo letto nulla di Pennac nonostante ne avessi sentito sempre dire un gran bene.
      Ora che ho letto Diario di scuola, penso che andrebbe davvero letto a tutti gli studenti!
      Per non parlare di come mi sono innamorata dei suoi omini stilizzati.

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