Storia degli auguri al battesimo

Cosa si augura alla nascita ed al battesimo?


Oggi è il mio onomastico. Capisco che non sia un dato di rilevanza al di fuori della mia famiglia, dove gli auguri vengono elargiti come il giorno del compleanno e forse anche più sentiti. So che al sud si usa molto festeggiare il proprio onomastico, mentre qui a Milano ho scoperto che in pochi lo fanno.
Come regalo mio fratello ha inviato il video fatto da mio padre con la cinepresa nel giorno del mio battesimo, che coincide con l’onomastico.
Vedere questo video, al di là di un grande tuffo al cuore nel rivedere mio nonno, le nonne, uno zio (tutte persone che oggi non ci sono più), tutti gli altri zii e cugini e soprattutto i miei genitori, con relativo pianto a fontana, è stato l’occasione per vedere come si festeggiava 41 anni fa e cosa mi è stato augurato dalle numerose persone presenti.
Ho avuto la fortuna di essere battezzata da mio zio a Roma all’ombra del Colosseo, nel vero senso della parola, in una piccola parrocchia a fianco del Colosseo dove i miei genitori erano di casa, la stessa dove si sono sposati e che ora viene vista distrattamente dai turisti passando in un grazioso e tipico vicoletto del centro di Roma. Anche durante la cerimonia ci sono nel super8 momenti ilari, nel pieno rispetto del carattere della mia famiglia.
Come ci si vestiva?


Torta auguri nascita battesimo onomastico

le mie zie sarte erano eleganti come sempre, molti, specialmente gli uomini, vestiti col pantalone a sigaretta, la canottiera e la camicia col colletto a punta, sembravano appena usciti da un film di Verdone degli anni ’70 e si percepisce quella romanità bella, conviviale e mai volgare che a casa mia si è sempre respirata. Le signore tutte in gonna, tacco e borsetta al braccio come la Queen Elizabeth. I bambini scalmanati il giusto, senza abiti di Tommy ILFIGO e con quei graziosi centrini ai piedi tanto in voga.
Poi tutti a casa, a mangiare panini, tramezzini e pop corn su un buffet casalingo, più due torte di quelle pannose con la ciliegia rossa (adesso so da dove provenga questa mia passione e la glicemia alta), nulla a che vedere con le feste di adesso in villa, con l’animazione, la torta di cake design, i gonfiabili, la festa a tema. Si festeggiava nelle case, negli anni ’70/80 e si mangiava forte. C’era un’allegria vera, senza retorica, ma davvero con poco si stava bene insieme.
Nel video mio padre intervista tutti ed ognuno è chiamato a fare un breve augurio e saluto.
Cosa si augura? Cosa mi è stato augurato? E questi auguri, si sono avverati?
Dai grandi classici sulla salute (ehm, poteva andare meglio, ma poteva andà peggio) sulla serenità e sulla felicità; si affiancano gli auguri di avere presto una sorellina (mia mamma aveva 34 anni, all’epoca era già considerata vecchia per un parto e mio padre 42, impensabile ai tempi), mio fratello mi augura di crescere presto per giocare insieme (anche se poi a cinepresa spenta mi diceva che ero stata adottata ed il mio vero nome era Vercingetorige).
Abbiamo poi gli auguri per realizzarmi nel lavoro, perché la donna già non era più vista come casalinga per obbligo; ma d’altronde provengo da una famiglia dove le donne hanno sempre lavorato: sarte, impiegate, maestre, segretarie d’azienda (le odierne executive assistant), insegnanti e donne di studio.
Mio zio augura ai miei genitori che il prossimo figlio nasca in inverno perché fa caldissimo, il sudore è evidente su tutti; in alternativa augura un battesimo alla Certosa di Trisulti, in uno dei miei paesi di origine, Collepardo, per godere finalmente del fresco.
Lo zio che mi ha battezzato fa l’augurio che io diventi una brava cuoca e che conquisti tutti con la mia cucina, proprio come nella storia di Santa Marta di Betania, sorella del più famoso Lazzaro (ho una passione per le agiografie) peccato che, nel mio caso, nomen omen non sia affatto vero. Cucinare, al contrario di mangiare, è la cosa che più detesto.
Qualcuno augura un futuro luminoso, splendente, qualcuno di sorridere sempre e poi uno dei miei zii, ha esclamato forte l’augurio che in quel momento ha fatto ridere tutti, quello che è sembrato più folle: “Marta diventa una femminista, falli tutti neri!”
Alla nascita di una nuova vita, fatelo quell’augurio che vi sembra folle ed impossibile. Scrivete qualcosa fuori dalle righe e dal pensiero comune. Nel mio caso ha funzionato. 

Commenti

  1. Buon onomastico!
    E GRAZIE per aver condiviso questo stupendo momento di Vita e di momenti BELLI.
    Un ottimo augurio da fare ad un battesimo potrebbe proprio essere quello di avere una famiglia come la tua!

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    1. Grazie! Per gli auguri, per avermi letta e per la mia famiglia, che sì, significa molto per me. :)

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  2. Buon onomastico!

    Io sono stata battezzata, con lite con il prete per il nome, ma nessuno ovviamente mi ha mai fatto gli auguri per il battesimo.

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    1. Perdona se mi intrufolo: andando sui battesimi più o meno tragici, mi hai fatto ripensare che anche quello di mio figlio si piazza piuttosto bene in classifica, anche se la lite con il prete mi manca :D
      Ad ogni modo non conoscendo il tuo nome vorrei augurarti almeno un buon non onomastico ... che può essere anche oggi ;)

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    2. Grazie! Noi siamo andati sul sicuro con mio zio che all'epoca era sacerdote :) ed é una festa alla quale tengo, perché é riservata agli affetti più cari che erano presenti e se ne ricordano ancora.

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