Le 8 tipologie di donne insopportabili

Da donna posso affermare in tutta sincerità un fatto inconfutabile: alcune donne sanno essere veramente insopportabili.

 Alcune sono immature, egocentriche, opportuniste, vipere e tanti altri ottimi aggettivi.
Il guaio è quando alcune di queste te le ritrovi come conoscenti strette, o perché compagne, mogli, fidanzate di alcuni tuoi grandi amici, o perché siete cresciute insieme e poi la vita vi ha formato in modi diversi, o per lavoro, o perché mamme di compagni di scuola dei figli, o perché ti piombano nella vita, proprio come capita con la sfiga.

Le tristi: quelle che hanno un eloquio monocorde, sempre sulla stessa nota lamentosa, che poi hanno pressocché tutto, una vita perfetta, ma quando parlano sembra sempre stiano piangendo come appena scese da un barcone a Lampedusa, quelle per cui il lamento è uno stile di vita, quelle che non gioiscono delle cose belle perché vedono solamente il lato negativo, quelle a cui mi verrebbe da dire "ma cosa ti manca?". La loro mimica facciale è così triste che, col tempo, ai lati della loro bocca, sembrano avere i bargigli delle galline. Inutile cercare di farle sorridere, loro avranno sempre qualcosa di cui lamentarsi e sicuramente più problemi di voi. Praticano uno sport in cui riescono ad eccellere: la gara al problema.

Le gatte morte: su di loro non c'è molto da dire, le conosciamo bene e tutte le abbiamo incontrate almeno una volta nella vita. Ci hanno soffiato i migliori uomini ed hanno sposato i migliori uomini con il loro atteggiamento, ottenendo il massimo con il loro modo di fare. A mio modesto giudizio non ci abbiamo rimesso poi tanto, perché un uomo che decide volontariamente di restare tutta la vita accanto ad una gatta morta, tanto intelligente non è. Un uomo intelligente si accompagnerà ad una donna spiritosa, attenta, matura, sveglia, pragmatica, indipendente. Uno che decide di fare il servo della gatta morta....tenetevelo pure!

Le opportuniste: quelle che non ti cercano mai, ti ignorano deliberatamente, ti salutano a malapena (semplicemente perché stanno solo ricambiando il tuo saluto), non danno neanche una goccia del loro sudore per te sul posto di lavoro e poi magicamente diventano le tue migliori amiche, in concomitanza di qualche avvenimento che le porti ad avere un minimo profitto da voi e dal frequentarvi. Loro non vi cercano quando gli fa comodo, sono così subdole da farvi credere che vi stiano facendo un favore nel frequentarvi. A volte sono molto intelligenti e ammiro la loro sottile bravura, altre volte sono semplicemente delle oche che ti credono una stupida. Con loro buon viso a cattivo gioco, qualora non fosse possibile chiudere ogni rapporto.


Le immature: hanno, ovviamente, un genitore, un nonno o un fidanzato a risolvere perennemente le loro gravi problematiche, come essere accompagnate in qualche luogo, avere qualche piccolo prestito per spese vitali ed irrinunciabili (come ad esempio una borsa), avere continuo sostegno psicologico e morale contro i grandi drammi della vita (dove prenotare le vacanze estive). Riescono a sposarsi ed avere figli, che naturalmente vengono cresciuti dai nonni e, anche da sposate, continuano finché possibile ad avere il supporto materno per le piccole e grandi incombenze quotidiane, come pulire e lessare le verdure della cena. Sono i miei miti.

Le amanti del bello: la loro vita ruota attorno al lato estetico di ogni cosa, dall'abbigliamento, al trucco, ai capelli, non frequentano donne grasse o con troppa cellulite, vivono alla perenne ricerca di locali carinissimi o trendissimi e amano raccontare alle loro fortunate amiche della fortuna che hanno avuto nell'andare a cena in quel posticino così chic e bellissimo. Peccato che poi si mangi malissimo. Il locale però era arredato troppo bene. Le loro frasi finiscono sempre in "issimo". Il superlativo assoluto per loro è uno stile di vita, ma solo verso l'ultima bags acquistata o l'abito scovato all'outlet. Ciò che c'è dentro alle persone, il loro carattere, il loro essere speciali, non interessa a queste donne, a meno che non sia relativo alla moda, al benessere, al buon vivere, al bello, al fashion, al luxury. Sul luogo di lavoro ti domandi spesso come siano state assunte, i loro argomenti sono così vuoti e privi di contenuti sociali da far dissociare dalla categoria anche le Barbie. Invidio il loro conto in banca, ma, spesso, sono le stesse che al bar consumano la colazione e se ne vanno senza pagare, oppure non fanno il biglietto sul mezzo pubblico e poi indossano scarpe di marca. Loro sono #luxurylife.

Le vipere: godono delle sconfitte e degli insuccessi altrui, si nutrono dei nostri fallimenti, godono nel vederci star male. Non importa che a loro le cose vadano bene oppure no, loro devono parlare male, riferire fatti mai accaduti, screditare le persone a loro vicine. In ufficio sono le avversarie più temibili perché, spesso, sono al tempo stesso falsamente amicali e compagnone, cercano di diventare tue confidenti per carpire segreti e debolezze e poterli poi riutilizzare contro di te. Vorrei dire che sto esagerando, ma purtroppo esistono veramente e non sono una specie in via d'estinzione.
Più noi soffriamo, più a loro sembra di essere migliori, perché sono persone talmente piccole da non riuscire ad avere nient'altro che il livore, persone che nella vita non hanno mai avuto niente di vero e vivono il riflesso delle nostre vite.

Le amiche:ma quelle con la a minuscola, ossia quelle che tu credi amiche, quelle di cui ti fidi, quelle con cui ti confidi, quelle su cui pensi di poter contare come loro possono contare su di te, quelle con cui trascorri il capodanno, i compleanni e tante altri appuntamenti festosi, quelle con cui condividi la quotidianità, quelle con cui pensi camminerai per il resto della tua vita. Ed invece sono la più grande delusione, perché amiche non sono in realtà mai state e te ne accorgi proprio quando non avresti voluto, ossia quando vorresti la loro presenza ed il loro aiuto. Fuggono vigliaccamente senza parole nè spiegazioni, cancellando con un colpo di spugna i ricordi insieme. Sono quelle che a cui dai tanto in termini di affetto ed il loro spiacevole ricordo non ti abbandona facilmente. Spesso sono insospettabili, perciò è inutile provare ad imparare dal proprio errore di valutazione.

Le mamme/mogli perfette: hanno sempre il fazzolettino ed il giacchettino per il bimbo, il figlio è il primo della classe, del calcetto, di tutto. Hanno sempre pronta in dieci minuti una cena perfetta, sanno fare dei dolci più buoni della pasticceria, le loro lenzuola sono sempre fresche, profumate e stirate, i loro balconi pieni di gerani rigogliosi ed i vetri della loro casa sempre perfettamente puliti e trasparenti. Sembra che la polvere non si depositi sui loro mobili grazie ad un accordo sindacale con le alte sfere degli acari. Il loro frigo è pieno, i figli educati ed il marito felice e riconoscente, regala rose e cioccolatini. Il loro armadio è ordinato e capiente e la loro cesta dei panni sporchi sempre vuota. Nelle stanze dei loro figli non ci sono giocattoli in disordine, i loro capelli sono sempre perfetti ed il loro trucco mai rovinato. Riescono a correre anche col tacco 12 e ad essere sexy e magre anche tre mesi dopo il parto. In realtà sono buone, ma la loro perfezione ci mette a pieno titolo nella categoria delle invidiose. Facciamocene una ragione, chi nasce approssimativa non diventerà mai perfetta. Cerchiamo di puntare sulla simpatia. Però, sapere che almeno una volta nella vita la loro Chiffon cake si è afflosciata in forno, aumenterebbe la nostra autostima.

Purtroppo siamo circondati da queste donne. Il guaio è che, spesso, non sanno di esserlo.
Mi sorge un atroce dubbio. 
Sono fra queste. 





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