Ci vediamo a casa

La convivenza.
Questa bellissima esperienza di vita. Questa meravigliosa opportunità che si concedono due persone innamorate. Questo coronamento di un'unione felice. Questo poter vivere finalmente l'altra persona tutto il giorno, tutti i giorni. Questo poter condividere i propri momenti, le proprie giornate, il proprio letto, i propri pasti con la persona amata.

La convivenza.
Questa fallimentare esperienza se la coppia non è veramente forte. Quest'obbligo di dover dividere le proprie cose, i propri angoli, i propri spazi, con un'altra persona. Questo tragico momento in cui due esseri, completamente diversi e con un background totalmente opposto, decidono di andare a convivere. Quel momento in cui capisci che, forse, sarebbe stato meglio prendere un gatto.

Naturalmente non parlerò del convivere con un uomo come se fosse la cosa più bella del mondo, le cose belle non fanno ridere.
"Le famiglie felici sono simili le une alle altre, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo" (Anna Karenina)

La famiglia del Mulino Bianco non mi fa sorridere, è tanto bella e perfetta quanto noiosa.
Fateci caso. E' molto più stimolante ascoltare un'amica che parla delle sue disavventure, che quella che ci racconta quanto sia perfetta la sua vita. La perfezione e la felicità sono belle e ne siamo contenti, ma non ci fanno sorridere, sono piatte.

Parlerò invece del matrimonio o della convivenza con il peggior tipo di uomo con cui si possa aver a che fare quando l'amore sfocia in una convivenza: il mammone. Colui che ha sempre vissuto in famiglia, non ha fatto il militare, non ha studiato lontano da casa, non è orfano, non ha i genitori separati, non ha avuto due genitori impegnati con il lavoro, non è stato educato all'indipendenza. Insomma un essere mitologico, metà divano, metà biberon.



Egli è convinto che i panni sporchi, una volta tolti di dosso, tirino fuori delle gambette ed arrivino da soli fino al cesto della biancheria sporca, crede fermamente che il giusto posto per le camicie sia la maniglia della finestra, che gli slip amino trascorrere le loro giornate sul lampadario.
Ama il brivido del dover cercare da solo i calzini, ignorando totalmente la loro collocazione nei cassetti e chiamarti quando non trova un indumento, come se tu fossi la detentrice dei segreti dell'Armadio di Narnia.

Egli crede altresì che la moka sia una macchinetta del caffè automatica, come quelle dei bar, oppure quelle che si azionano da sole dopo un'adeguata programmazione, crede che dopo cena i piatti si autopuliscano e si conducano l'un l'altro per mano fino alla lavastoviglie (taluni estremisti che non la possiedono credono si lavino addirittura da soli!), che un bicchiere usato possa restare per settimane nel lavandino, finché diventa un tutt'uno con il calcare, che nel frigorifero sia normale ascoltare l'eco ed avere cibi risalenti al Pleistocene, crede fermamente che la tavola si apparecchi da sola ed i piatti volino come nel cartone della Disney "Fantasia".

Una nota dolentissima è senza dubbio quella del cucinare. L'essere mitologico vi paragonerà ogni istante, in ogni piatto, in ogni spezia, in ogni antipasto, primo, secondo, contorno, dolce, alla cucina della sua adorata mamma e voi ne uscirete sconfitte. Sempre. Non pensiate di poterla aver vinta, potreste essere anche cuoche per professione ed aver vinto MasterChef Italia, ma non cucinerete mai come lei. Le loro abitudini, solo le loro abitudini e se in un piatto utilizzano l'aglio e voi la cipolla, a sbagliare sarete incontrovertibilmente voi. Allora tanto meglio se non sapete cucinare, così potrete prendere lezioni da chi può plasmarvi a sua immagine e somiglianza. Ovviamente poi lui non saprà fare neanche una camomilla.

Nel bagno poi si verificheranno fatti inspiegabili: lavabo con una fitta coltre di peli della barba, gel, lacche, creme, rasoi, lasciati sul bordo dello specchio (ormai questi uomini hanno più prodotti di una Miss), lotte intestine per la tavoletta e la pulizia del WC (essere o non essere? va tenuta alzata o abbassata?), post doccia come se avessimo lavato un cane spinone impazzito, acqua fuori dalla doccia che le Niagar's Falls, al confronto sono fontanelle in secca, asciugamani umidicci bene appallottolati, smartphone sul bordo del bidet (e quale posto migliore??!!!). Per non parlare delle ore trascorse in bagno. Anni addietro le donne venivano additate per questa loro peculiarità di invadere il bagno per ore, mentre adesso gli uomini ne hanno fatto il loro ufficio, completamente arredato di pc ed ogni confort.

E' fermamente convinto che tu sia l'addetta alla tintoria, perché lui riesce a macchiarsi sempre e comunque, che tu sia la guardarobiera, l'infermiera, la cuoca, insomma una versione 2.0 del "ricordati di mettere la canottiera". Chi ha vissuto con l'uomo mammone può affermare con estrema convinzione di aver visto "cose che voi umani non potete neanche immaginare".

Non pensiate di cambiarli, non provate nemmeno nel tentativo di cambiarli, l'unico cambio che potrete ottenere, sarà il loro cambio di stagione. Cambiate direttamente uomo, farete prima, ce ne sono tantissimi che non sono così.
Come faccio a sapere tutte queste cose? forse perché sono un'attenta osservatrice, forse perché ho avuto la sfortuna di incontrare alcuni mammoni, o forse perché anch'io ho una favolosa sedia che riesce a contenere tutti i miei abiti!


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