Quando all'appello manca qualcuno

"Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto
forse non ti direi niente ma ti guarderei soltanto." (Caterina - De Gregori)

Ci sono quelle assenze che pesano.
Pesano quando meno te lo aspetti. Quando la vita scorre, le giornate passano e poi ti ritrovi un giorno, una notte, un mattino, a fare i conti con le assenze che sono più ingombranti di alcune scomode presenze.

Arrivano silenziose e infrangono il cuore, passando per la via dei ricordi.
Basta un odore, un momento, una foto, un oggetto, un luogo, per riportarci su quella tortuosa via, per farci ricordare com'è stato e com'era prima, quando il passato era il presente e tante cose che adesso ci portano una lacrima, ci hanno fatto sorridere.
Ci sono cose che, senza quella persona, non riuscirai più a fare. Il dolore del ricordo sarà troppo forte ed il desiderio di farle nuovamente con lei ti impedirà di viverle con serenità. Ad ogni bella notizia penseremo che avremmo voluto condividerla con quella persona, per ogni bel momento della vita ci sarà un posto a sedere vuoto per lei, in ogni attimo difficile penseremo che forse con lei accanto sarebbe stato diverso.



Mi piace pensare che per i bei momenti che arriveranno quella persona sarà comunque con me a condividerli, perché ne ho memoria ed è come se ci fosse realmente a viverli, a gioire con me dei successi, perché un ricordo può essere molto e può dare molto, quando abbiamo vissuto pienamente quella persona.
Durante i momenti brutti mi sforzo di credere che l'assenza di quella persona mi abbia dato la forza, la forza che è nata dal dover affrontare la vita senza di lei, la forza di farcela da sola, la forza nel superare il senso di vuoto e buttarsi nella mischia, nella vita.

L'assenza è una cicatrice: un dolore sopito che si è chiuso con il tempo, sempre lì a ricordarci la sofferenza che abbiamo provato ed, al tempo stesso, la forza di rimarginare ed andare avanti.
Ci sono persone piene di cicatrici e di assenze, le riconosci e ti unisci a loro in modo molto più esclusivo e forte, rispetto a tutti gli altri; credo che queste persone siano regali che le nostre "assenze" ci mandano, persone con cui prenderci per mano e fare un pezzetto di strada, persone con cui ci lega un filo invisibile che altri non possono capire: il filo dell'assenza.
Che sia una morte o una separazione, viviamo tutti con qualcuno sempre accanto, che non ci lascia mai. L'assenza di una persona.
L'unica cosa che ho imparato e che non bisogna fare mai, assolutamente mai, è riempire le assenze con delle inutili presenze.

Di tutte le assenze nel registro della mia vita, di tutte le persone che non ci sono più, per loro volontà o per volontà del caso, ce n'è una che pesa più di tutte ed a lei dedico ogni mia parola, ogni momento della mia vita. E' l'assenza che mi ha donato la possibilità di esserci. E mentre scrivo è come se fosse ancora qui, con le sue poesie per me, la cinepresa in mano ed il suo correggere il mio modo di scrivere. Perché è la sua assenza che mi ha ricordato l'amore che c'è nel leggere e nello scrivere.

Riempite i vuoti lasciati dalle assenze vivendo al meglio la vostra vita, riscoprendo ciò che amate veramente, non con gesti e persone inutili.

Commenti

  1. le assenze, come le cicatrici, con il "brutto tempo" fanno male..

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    1. Quant'è vero Isabella....ma forse "tirano e fanno male" proprio per ricordarci quanto siano state presenze belle ed importanti...

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  2. Quante verità...sembra che tu abbia letto una parte di me...E poi quei versi iniziali dell'immenso De Gregori....quanto amo quella canzone...

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    1. Grazie Marco...secondo me, quei versi racchiudono tutto.

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