Della lunghezza di un messaggio d'amore

Un’altra sostanziale differenza tra le donne e gli uomini risiede nell’approccio e nello sviluppo della comunicazione via messaggio.
Noi donne non abbiamo ancora compreso la differenza tra la cara e vecchia lettera, la posta elettronica ed il messaggio. Quando scriviamo noi non cinguettiamo un tweet di poche lettere, noi promulghiamo editti.

Nel rapporto con il sesso opposto noi vogliamo scavare, analizzare, sezionare, capire, sviscerare, comprendere, parlare fino allo sfinimento. Il sesso opposto generalmente vuole avere meno ansie possibili, nulla che non possa essere risolto da una grattatina lì dove non batte il sole.
Noi cerchiamo di vedere parole e pensieri anche laddove loro non dicono e non pensano nulla.

Tutto questo viene riportato nella comunicazione scritta.
Quando una donna soffre, è in pena, ha un problema con il compagno/marito/uomo/amante/amico/amore impossibile, si lancia in un’iberbole letteraria, degna del miglior Foscolo, riuscendo a scrivere in un messaggio tutte le proprie emozioni, i pensieri, i dubbi e le domande a cui vorrebbe risposta dalla controparte. Negli primi anni 2000 le donne sono state le maggiori fruitrici del pacchetto da 1.000 sms al mese, che riuscivano, inspiegabilmente, a consumare in meno di quindici giorni. Adesso con whatsapp e simili si è aperto un mondo, la nuova mecca, che ci permette di scrivere vere e proprie lettere.


Noi non ce ne rendiamo neanche conto, scriviamo di getto tutto il nostro patimento, magari riveduto e corretto dalla più cara amica, quella che sa scrivere meglio, a seconda della gravità della situazione, di quanto teniamo al destinatario e di quanto stiamo soffrendo. Le più brave riescono da sole in questa impresa sintattica a dir poco titanica.
Noi donne siamo prolisse.

Noi donne pensiamo di dire tutto e pretendiamo di avere risposte totali ed immediate via messaggio, noi donne non sappiamo e non possiamo aspettare; se stiamo soffrendo per amore, noi dobbiamo sbrogliare la matassa subito, che sia la mattina alle sei prima di andare al lavoro, che sia il primo pomeriggio, che sia natale, pasqua e primo maggio, che sia addirittura il nostro compleanno (signore e signorine, siamo riuscite a rovinarci i momenti migliori della vita) o la notte, che sia insonne o di ritorno da un’uscita con gli amici in cui magari abbiamo alzato un po’ il gomito.

Noi riusciamo a dire tutto. Tutto quello che pensiamo, perché per noi il momento dell’amore è SEMPRE.
Per noi il chiarimento d’amore non può mai essere procrastinato.
Per noi il momento giusto è qui ed ora.
Noi non riusciamo a scindere il lavoro, la spesa, la riunione, l’incombenza dal momento in cui soffriamo e dobbiamo comunicarlo e chiarirlo con l’oggetto dei nostri pensieri.

Ma gli uomini non sono così, sappiamo che gli uomini sono pragmatici, esuli da pensieri troppo controversi e soprattutto ermetici. Quando andavamo a scuola noi donne scrivevamo lunghi temi e lettere sui diari delle compagne, gli uomini una colonna “e guarda come ho scritto largo”, un rutto e grandi risate.

Perciò tutto quello che c’è da sapere è che quando scriverete i vostri lunghi poemi, le vostre lunghe lettere, probabilmente non arriverà nessuna risposta a dipanare i vostri dubbi e se arriverà sarà:
“ok” ,“sì”, “ne parliamo dopo” (per i più audaci) per non parlare del pollice alto.
E’ chiaro che ne siamo consapevoli, che ci saltano i nervi, che vorremmo spaccargli il cranio col cellulare, ma è altrettanto chiaro che continueremo sempre a farlo, a sviscerare ogni singola sillaba, parola o virgola del messaggio di risposta, organizzando dei briefing con le amiche, degni della migliore multinazionale americana.

Mettetevelo in testa, non c’è nulla da capire nel messaggio di risposta di un uomo. Gli uomini sono semplici, elementari e, qualora vogliano dirvi qualcosa, lo faranno. Ma voi continuerete sempre a scrivere messaggi lunghissimi perché anche questo è l’amore e gli uomini, purtroppo, non lo capiscono.

Uomini, cercate di essere più comprensivi, cercate di tollerare le nostre lettere, cercate di rispondere almeno con una riga. Fateci capire di aver capito, dateci un po’ di soddisfazione, perché non sapete quanto amore possa esserci dietro un apparente messaggio di improperi o apparentemente litigioso. E non sapete quanta sofferenza ci sia dietro un messaggio pieno d’amore.
Quando riceverete uno dei nostri messaggi non girate gli occhi al cielo, non fatevi venire un attacco di bile, nella speranza di scrollarvi la nostra pesantezza.
Se proprio non vi va di rispondere, andate da una collega, sorella, amica, datele il vostro cellulare e fate rispondere lei!


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