Non sono lieta del lieto fine

Non amo le commedie romantiche.
Sono banali, qualunquiste e scontate. Già dalle prime tre battute si può facilmente intuire la trama e l'epilogo.

Ci sono sempre un lui ed una lei che all'inizio si detestano, oppure sono entrambi fidanzati, stanno per sposarsi, sono del tutto contrari al matrimonio, sono da poco single e vogliono restarci, sono malati terminali e non vogliono avere complicazioni d'amore, sono misantropi.
Si conoscono, si incontrano, nel mezzo c'è tutta la storia che potrebbe essere riassunta in un libro di 3 pagine, fino ad arrivare alla solita, banale, scontata, fine. Si amano e si sposano, si corrono incontro dandosi un bacio appassionato e si promettono eterno amore.

In più, spesso, accade che la protagonista sia, all'inizio del film, la bruttina portatrice sana di sciatteria e cattivo gusto, con i capelli sbiaditi, tristi e legati con la coda, gli occhiali e tutto il corollario che ci impongono nel loro immaginario di donna brutta, per poi vederla trasformarsi lungo il film, in una bellissima topa con capelli fluenti, trucco da red carpet ed abiti con tacchi vertiginosi.
Come se bastasse questo a rendere una donna bella ed affascinante.

Ma dove sono finiti quei film alla "Casablanca" dove si intuisce che la protagonista è ancora innamorata di Bogart, ma decide comunque di salire su quell'aereo con l'antagonista? oppure il caro vecchio "Via col vento" dove Rhett abbandona Rossella, proprio quando lei capisce veramente di amarlo?



Abbiamo bisogno di amare e di sapere che ci sarà sempre un lieto fine. Abbiamo bisogno di credere che il lieto fine sia sempre previsto per tutti.
Vorrei un po' di realtà. C'è più realtà in Hannibal Lecter che in queste storielle d'amore scontate al ribasso.
Per una di queste commedie ben fatta, studiata e strutturata in modo simpatico, ironico o innovativo (mi vengono in mente i classici alla "Harry ti presento Sally" oppure "Il mio grosso, grasso matrimonio greco") ce ne sono cento di cui avremmo potuto fare tranquillamente a meno. Quelle, per capirci, che inizi a vedere la sera mentre stai stirando o piegando il bucato e che non richiedono attività cerebrale; le vedi come potresti guardare la televendita della guaina snellente anticellulite sul canale 358. Eppure le guardi, le guardi perché vuoi arrivare alla fine e vedere l'happy end, il lieto fine, fare un sorriso, un sospiro con gli occhi a forma cuore, magari una lacrimuccia se sei single, e andartene a dormire.

Lo trovo assurdo, queste commedie ci destabilizzano e ci danno un'immagine traviata dell'amore. Ci inducono a credere che l'amore alla fine arrivi sempre e, quando accade, succede nel modo più bello, romantico e perfetto del mondo.

Ma non nella vita reale.
Nella vita reale se un uomo ti detesta continuerà a farlo (non vedrà in te immense qualità che non aveva mai notato, non si innamorerà pian piano), se sei fidanzata non annullerai il tuo matrimonio perché arriverà l'uomo più fantastico del mondo a farti cambiare idea (se già hai avuto l'immensa fortuna di innamorarti ed essere corrisposta, perché anelare a qualcos'altro?), se sei malata nessuno si innamorerà di te (anzi, verrai lasciata dal tuo fidanzato/compagno/marito) e qualora tu sia single...probabilmente ci resterai.
Naturalmente sto generalizzando, ma, il più dei casi, è meglio essere realisti. Non tutte hanno la fortuna di essere Julia Roberts, tolte dalla strada da un miliardario bello, ricco e simpatico, che si innamora follemente. Tuttalpiù potrai trovare un impiegato dell' Enasarco con la casa di proprietà, che una volta a settimana ti porterà a mangiare una pizza (e ti pare poco???).

La vita amorosa troppo spesso ci da un calcio nel sedere, mentre siamo intente a sognare con questi romantici film che ci illudono già dall'adolescenza.
Se sei Baby, bruttina ed insicura, e ti trovi in un villaggio vacanze, resterai tutto il tempo in un angolo, ne puoi star certa.

Detesto queste commedie romantiche.
Eppure continuerò sempre a guardarle, sospirando. Ma non ditelo in giro!

Commenti

  1. Ecco, aspettavo il finale! E' esattamente ciò che penso io.
    Anche dei Thriller ameriggani!

    (fata)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' sempre il finale a fare la differenza. Specialmente quando è lieto!
      E concordo sui Thriller!

      Elimina

Posta un commento

I più letti!